Il Trofeo Matteotti nasce nel 1945 grazie all’impegno di Fulvio Perna ed altri appassionati dirigenti dell’U.C. Fernando Perna, segnando la ripresa dell’attività agonistica in Italia e diffondendo attraverso le strade abruzzesi un autentico messaggio di pace e libertà. La corsa è intitolata ad un grande statista italiano ucciso barbaramente da un manipolo di fascisti: Giacomo Matteotti.

Alla classica pescarese hanno preso parte i migliori corridori italiani e stranieri delle varie epoche: Coppi, Bartali, Ricci, Magni, Moser, Baldini, Gimondi , Sorensen, Zberg, Museeuw, Bugno, Bartoli, Savoldelli, Di Luca, Filippo Pozzato e molti altri straordinari atleti. La gara, nel corso degli anni è stata per tre volte prova valida per il campionato italiano professionisti, negli anni 1965/75/95 laureando campioni d’Italia rispettivamente Dancelli, Moser, Bugno. Il percorso particolarmente selettivo e le condizioni climatiche durissime rendono questa gara un test valutativo importante sulla forma degli atleti in vista dei campionati mondiali che si svolgono in autunno.

Non a caso ben sei vincitori del Trofeo Matteotti successivamente hanno conquistando il titolo mondiale, Baldini, Basso, Gimondi, Moser, Argentin, Bugno. Tali campioni non vengono solo premiati, vengono portati in trionfo, celebrati da un pubblico incredibilmente numeroso, migliaia e migliaia di sportivi o semplici curiosi che vivono le imprese degli atleti in un rapporto osmotico tra passione e sacrificio proprio come i professionisti che ogni anno si danno battaglia alla classicissima abruzzese. Questa sinergia che si è instaurata consolidandosi nel tempo oltrepassa la dimensione sportiva rappresentando un significativo momento aggregante e socializzante per Pescara e l’Abruzzo. Tanti anni di impegno, sacrificio e passione hanno portato l’Unione Ciclistica Fernando Perna alla consapevolezza dell’importanza che riveste la gara per una regione indissolubilmente legata al ciclismo. La corsa si disputa su una parte del vecchio circuito cittadino di Formula 1, intitolata a “Tito Acerbo”.